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ANCHE ADNKRONOS OFFRE UNO STAGE A FINE MASTER CRITICA GIORNALISTICA

Lun Dic 20, 2010 4:44 pm Da mastercritica

Stanno per partire le selezioni della 6° edizione del Master in Critica Giornalistica di Teatro, Cinema, Televisione e Musica, istituito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, presso l’Accademia Nazionale Statale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.

Il master, grazie alla peculiarità degli insegnamenti previsti, al tirocinio giornalistico riservato agli …

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AGIS/ANEC LAZIO PARTNER DELLA 6° EDIZIONE DEL MASTER IN CRITICA GIORNALISTICA

Lun Dic 06, 2010 8:03 pm Da mastercritica


Roma, dicembre 2010 - L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” ha indetto il nuovo bando pubblico per l’ammissione al 6° Master di Primo Livello in Critica Giornalistica di Teatro, Cinema, Televisione e Musica, istituito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e patrocinato dal Consiglio Internazionale dell'UNESCO per il Cinema, la …

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COME SCRIVERE LA TESI

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Messaggio Da Valeria Ven Ott 02, 2009 12:25 pm

SCHEMA DELLA TESI

L’ARGOMENTO ED IL TITOLO
Il titolo della tesi di laurea dovrebbe scaturire dalla nostra carriera universitaria, ripensando a quelle che tra le varie materie e tematiche ci hanno maggiormente stimolato.
E’ sufficiente avere una idea e da qui iniziare una ricerca bibliografica appropriata, non dimenticandosi di andare a vedere tra i nostri testi e appunti di studio.
E’ il primo passo ed il più importante per ottimizzare le modalità di lavoro e per non rischiare di ritrovarsi a metà strada con una tesi che non ci appaga da nessun punto di vista.
E' molto importante scegliere un argomento al quale si è appassionati perché su questo si passano vari mesi a studiare e a scrivere e potrà essere il campo nel quale si lavorerà dopo la laurea.

GLI OBIETTIVI DELLA TESI
Una volta scelto l’argomento è necessario darsi gli obiettivi che intendiamo raggiungere, ossia se intendiamo dimostrare o confutare una o più tesi scientifiche oggetto della nostra documentazione.

Una Tesi è compilativa quando prevede la stesura di una rassegna storico-critica relativa ad un argomento, una corrente di pensiero, un periodo storico, ecc. (generalmente più diffusa nelle facoltà umanistiche) [si lavora su del materiale già esistente]

Una Tesi è di ricerca (ovvero sperimentale) quando prende le mosse da studi o da letteratura esistente per analizzare autonomamente un proprio campo d'indagine (generalmente più diffusa nelle facoltà scientifiche) [E' una creazione quasi esclusivamente propria, si fa ricorso a interviste e ricerche per scrivere qualcosa che non è mai stato scritto]. Di solito con questa tipologia vengono assegnati un maggior numero di punti nel momento della discussione

IL METODO E GLI STRUMENTI DI RICERCA
Gli strumenti sono tanti: testi cartacei e multimediali, internet, riviste, indagini scientifiche;
Il metodo di ricerca dipenderà sicuramente dal tipo di strumenti che utilizzerete.
Sicuramente non potrete fare a meno di andare nelle Biblioteche e di consultare la Rete che rimangono le fonti primarie di informazione. A seconda del tipo di tesi (compilativa o scientifica) si ricorrerà poi ad interviste e/o ad esperimenti.

LE FONTI
Man mano che si leggono e consultano i libri o che si visitano siti Web sull'argomento è bene cominciare da subito l’opera di schedatura indicando per ogni testo autore, titolo, rivista, numero, data, luogo di pubblicazione, edizione, capitolo, pagine. Nel caso dei siti Web il consiglio è di salvare le pagine visitate in una cartella [se utilizzi Microsoft Explorer salva utilizza questo metodo: menù FILE > Salva con Nome > Nella casella in basso alla voce Tipo File: indica Archivio web, file unico (*.mht)" in questo modo avrai un file con tutte le immagini che potrai consultare e stampare quando vorrai].

LA STRUTTURA

L’INDICE

L’Indice è solitamente una delle prime cose da fare, dopo aver delineato l’argomento ed il titolo (anche provvisorio) della Tesi.

LA BIBLIOGRAFIA
Una definizione: “La Bibliografia è l’elenco dei libri scritti intorno ad un argomento, un autore, o consultati per la compilazione di un’ opera.”
Sebbene questa si trova sempre in fondo alla Tesi ( o, volendo, alla fine di ogni capitolo) la Bibliografia è sovente chiesta dal relatore insieme all’Indice e, quindi, è anch’essa una delle prime cose da fare.

CRITERI PER RIMANDI BIBLIOGRAFICI

ARTICOLI IN RIVISTA
1. Cognome e nome dell'autore
2. Titolo dell'articolo (o capitolo)
3. in
4. "Titolo della rivista (abbreviato)"
5. Anno
6. Volume (I, II, etc.) o numero (1, 2, etc.) del fascicolo (ove necessario)
7. Prima pagina in cui appare l'articolo (p. 210; pag. 210)
8. Se necessario, pagina da cui si cita
Esempio:
M. DELL'OLIO, Orario giornaliero, settimanale, multiperiodale, in ADL, 1998, n. 2, p. 369

CITAZIONI DA GIORNALI
Per le citazioni da quotidiani e settimanali valgono le stesse regole che per le riviste, con la differenza che sarà qui più opportuno mettere la data piuttosto che il numero del fascicolo.
Esempio:
M. RUSCIANO, Finisce l'era della cogestione e il sindacato diventa controparte, in "Il sole 24 ore", 31 gennaio 1993

VOLUMI DI SINGOLI AUTORI
1. Cognome e nome dell'autore
2. Titolo e sottotitolo dell'opera
3. Luogo di edizione
4. Editore
5. Data di edizione
6. Pagina da cui si cita
Esempio:
GIUGNI G., Diritto sindacale, Bari, Cacucci, 1994, pag. 165

VOLUME CON PIÙ AUTORI E NESSUN CURATORE
Esempio:
F. CARINCI - R. DE LUCA TAMAJO - P. TOSI - T. TREU, Il rapporto di lavoro subordinato, Torino, UTET, 1997, pag 210

VOLUMI MISCELLANEI in cui sono raccolti scritti di diversi autori (autori vari (aa.vv.); a cura di; commentari ed enciclopedie)
1. Cognome e nome dell'autore
2. Titolo dell'opera
3. in
4. Eventuale nome del curatore (a cura di) oppure (diretto da), oppure AA.VV.
5. Titolo dell'opera collettiva
6. (eventuale nome del curatore se prima si è messo AA.VV.)
7. Luogo di edizione
8. Editore
9. Data di edizione
10. Eventuale numero del volume dell'opera in cui si trova l'articolo citato
11. Prima pagina in cui appare l'articolo
12. (se necessario, pagina da cui si cita)
Esempio:
BIAGI M., Lavoro associato - Cooperazione, in DDP, sez. comm., 1992, vol. VIII, p.193

Quando un testo è già stato citato, si ripetono il nome dell'autore e il titolo abbreviato + op. cit. + indicazione del luogo da cui si cita - Esempio: S. RIGON., Incentivi alle assunzioni, in F. CARINCI (diretto da), Commentario, op. cit., vol. II, p. 274
Si userà ivi + l'indicazione del luogo (pagina) da cui si cita, nel caso in cui un testo sia stato già citato nella nota immediatamente precedente
Si farà uso di ibidem quando si cita lo stesso luogo (pagina) della stessa opera.

L’INTRODUZIONE
L’Introduzione deve descrivere nel modo più chiaro possibile il lavoro compiuto.
Partendo dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta dell’argomento della tesi, l’autore deve illustrare con chiarezza la tesi o le ipotesi che intende dimostrare e indicare gli obiettivi che si prefigge di raggiungere, presentare gli strumenti utilizzati e mostrare l’organizzazione del lavoro in parti e capitoli.
Tutti gli obiettivi e le ipotesi che qui vengono descritti saranno poi ripresi nelle Conclusioni della tesi, a dimostrazione che, quanto ci si prefiggeva (documentato e dimostrato nel corso dei vari capitoli) è stato raggiunto.

CAPITOLI E PARAGRAFI
Il corpo centrale della tesi deve essere suddiviso in parti, capitoli e paragrafi dotati di numeri progressivi per facilitare i rinvii interni ed esterni al testo e corredato di titoli in grassetto di tipo descrittivo/informativo.
Quando si riportino anche opinioni personali, giudizi, critiche, è bene esprimerli nel modo più impersonale possibile, piuttosto che in prima persona, utilizzando formule del tipo "Si deduce che", piuttosto che "Io credo che".

LE CONCLUSIONI
Sono l’ultimo capitolo della tesi e rappresentano la “summa” del lavoro svolto.
Con le Conclusioni il lavoro ha termine e tutte le ipotesi e gli obiettivi che ci si era prefissi nell’Introduzione, devono qui trovare compimento.
E’ il momento della verifica in cui tutte le argomentazioni e le informazioni riportate nel corso dei vari capitoli trovano il giusto posto in un discorso organico, chiaro e scientifico.

LE NOTE
Le note sono dei rinvii alle fonti di cui si riportano le informazioni.
Tutte le affermazioni fatte sulle tesi devono essere puntualmente documentate tramite le note che rimandano alla fonte da cui si è appresa l’informazione; di solito i riferimenti delle note vengono riportati nel piè di pagina o alla fine di ciascun capitolo o alla fine della tesi.

LE CITAZIONI
Capita spesso nel corso della documentazione di riportare per esteso, le parti di testo di altri autori.
In questo caso è bene adottare alcuni accorgimenti.
Il testo riportato può essere formattato in corsivo e tra virgolette;
le parti citate devono risultare “separate” dal testo dello scrivente inserendo delle spaziature sopra e sotto.

LO STILE

Non ci sono stili predefiniti per scrivere la tesi di laurea ma piuttosto possiamo indubbiamente dire che lo stile deve essere consono all’argomento prescelto.
Esistono tanti argomenti e discipline e ognuna di queste necessita di uno stile redazionale diverso.
Ad ogni modo è bene:
Utilizzare frasi brevi, semplici e chiare
Utilizzare sovente il condizionale perché non siamo sempre sicuri di quanto affermiamo
1.
Non utilizzare mai i superlativi
2.Moderare l’uso di aggettivi e avverbi
3.Fare un buon uso dei sottotitoli
4.Scrivere le parole straniere non in vigore sul vocabolario italiano in corsivo e al singolare (evitare le “s” finali per parole come test(s), sport(s), ecc.)
5.Essere sintetici nell’esposizione (una tesi lunga non è affatto migliore di una tesi breve)
6.Fare uso di strumenti multimediali per l’esposizione in sede di laurea (PowerPoint e altri software simili)


In merito alla stesura dell'intero lavoro va ricordato che non ci sono numeri standard di cartelle, anche se una tesi di laurea che si rispetti deve essere di almeno 100 cartelle a interlinea due con non meno di 22 righe a pagina, escluse naturalmente la bibliografia e gli allegati.

NOME AIA PER L'IMPAGINAZIONE/FORMATTAZIONE
(Associazione Italiana di Anglistica)
1.Comporre pagine di circa 23/25 righe (calcolate su una pagina priva di note a piè pagina)
2.Utilizzare un carattere di 12 punti se si impiega Times New Roman (o un altro carattere di impatto grafico equivalente)
3.Il foglio deve avere margini di circa 3 cm. ca. su ogni lato. Se si vuole mantenere centrato il testo una volta che il tutto sarà rilegato si può tener conto sul lato sinistro di circa 1cm. di spazio che andrà perso per la rilegatura
4.Utilizzare un'interlinea doppia nel testo normale ma singola per le citazioni di più di due righe o 4/5 versi
Valeria
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